L’Ecomuseo dell’Alta Valle Maira è stato istituito dal Consiglio Regionale il 1° marzo 2000 in base alla Legge regionale N. 31/95. Nell’aprile del 2001 sono arrivati i finanziamenti che hanno permesso la realizzazione dei primi interventi di tipo strutturale. Nato su iniziativa del comune di Celle di Macra, in accordo con il comune di Macra, il progetto si propone, idealmente, di ricomporre l’insieme dei 12 comuni che hanno formato, per circa tre secoli, una Repubblica indipendente, governata con Statuti stilati già a partire dalla fine del XIII secolo. Questa particolarità unitamente all’appartenenza della valle al territorio di lingua d’oc, danno un’identità precisa al territorio.

Tra i temi individuati come rappresentativi dell’identità della valle, quello dei mestieri itineranti illustra al meglio il carattere migratorio delle popolazioni alpine, frutto di un’esigenza di ricerca e movimento, insita nell’indole dell’uomo di montagna.

Per la sua tradizione storica di luogo di transito e commercio ma, soprattutto quale luogo di origine degli acciugai, il comune di Celle di Macra ospita, all’interno del “Museo Seles dei Mestieri Itineranti” la parte dedicata all’emigrazione stagionale ed ai mestieri con riferimento agli acciugai, i più noti protagonisti dell’intraprendenza commerciale degli abitanti di alcuni comuni di media ed alta valle.

Nel 2002 il comune di Prazzo ha aderito al progetto ecomuseale realizzando il Museo sulla cultura materiale locale “Fremos, travai e tero”, che attraverso la documentazione della coltivazione e lavorazione della canapa, volge uno sguardo al fondamentale apporto della figura femminile nella vita sociale ed economica del territorio.

Nel 2004 l’Ecomuseo ha registrato l’adesione del comune di Marmora, luogo che fin dai tempi remoti ha ospitato famiglie in cui era tradizione la realizzazione di baschi e selle di ogni foggia e per ogni tipo di animale utilizzato da carico e soma.

Infine nel 2009 si è unito all’Ecomuseo il comune di Elva, che annovera il curioso mestiere di raccoglitori di capelli, trattato all’interno del “Museo di Pels